Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 8 luglio 2011

Non salite su quella giostra...

Scilipoti durante la presentazione del libro. Sullo sfondo l'autrice, Giuseppina Cerbino.
I contenuti dell'evento dell'anno che avevo preannunciato giorni fa, ovvero la presentazione del libro "Scilipoti. Re dei Peones. Perché Berlusconi" - martedì scorso, a Palazzo Marini -  sono ammantati di mistero.
Un ospite esprime il suo particolare
apprezzamento nei confronti di Scilipoti

Le foto ci sono (e meritano: date un'occhiata al campionario degli ospiti!).

Sono proprio i contenuti a latitare.

E già la parola "contenuti", riferita all'evento in questione, forse spiega di per sé il motivo della carenza di notizie al riguardo.

Mi perdonerete pertanto se a questo giro non parlerò di Scilipoti.
Non direttamente almeno.

Preferisco, per una volta, fermare l'attenzione sugli altri elementi del quadro, piuttosto che sul protagonista principale (rispetto al quale, dite la verità, per molti versi abbiamo la sgradevole sensazione di sapere già tutto...).
Del resto, si sa, talvolta sono proprio i dettagli sullo sfondo a gettare una luce più definita sull'intero quadro.

Non parlerò dunque del libro in questione (una sintesi la trovate qui), né della prefazione scritta da Silvio Berlusconi in persona (leggetela, se vi va: oltre alle solite castronerie del Caimano, la cosa più straniante da osservare è come alcuni passaggi appaiono niente più che un un goffo tentativo di riabilitare la reputazione di Scilipoti agli occhi della società!).
Né parlerò della pagina FB dal titolo "Questa pagina avrà più lettori del libro di Scilipoti" (per la cronaca, i fan della pagina sono 45: l'obiettivo probabilmente è già raggiunto...).

Piuttosto, mi pare il caso di spendere due parole sull'autrice della biografia di Scilipoti (praticamente un panegirico), perché è il caso di ricordare che il buon Domenico non è l'autore del libro in questione (come erroneamente si è portati a pensare).

L'autrice è Giuseppina Cerbino, 26 anni, in arte Pinuccia, laureata in Editoria e Giornalismo alla LUMSA.

Nel suo profilo FB, la giovane segnala di essere collaboratrice della Camera dei Deputati.

Pinuccia ha un blog, di cui è forse interessante riportare per esteso l'URL: http://pirlona.wordpress.com.

Uno dei suoi temi ricorrenti è il rapporto con gli uomini. 

In uno dei suoi post (titolo Uomini - Capitolo cinquanta), appartenente alla serie da lei soprannominata Uomini sull'orlo di una crisi di nervi, il 26 aprile scorso scriveva:
"Una lunga ricerca. Tanti incontri. Anche i meno determinanti, definirli “di letto” o “flirt” sarebbe riduttivo [...]. Siamo al cinquantesimo post. Il cinquantesimo frammento, che state leggendo, è per D. La recherche pare finalmente aver presentato il suo frutto migliore, nel Monopoli della vita sto ferma un giro. [...] Che la fortuna mi assista".
Chiunque fosse il fantomatico D., la fortuna non ha aiutato l'audace giovane, che in un successivo post - dall'eloquente titolo Shit happens - il 25 maggio scorso, un mese dopo, scriveva:
"Sono tornata single.
Càpita.
Mi dispiace, certo.
Tuttavia, sono giovane, carina e in carriera.
Passerà".
"In carriera", si definisce dunque Josephine (come ama chiamarsi altrove, nel blog).

Il 3 luglio scorso Pinuccia annotava:
"Martedì, Josephine, il suo vestito blu con le bretelle, l’ingenuità e la spensieratezza andranno a farsi un giro sulla giostra dei grandi…"
"Martedì"era il 5 luglio scorso e l'evento in questione era appunto la presentazione del suo libro su Scilipoti.
... La giostra dei grandi...
Lo confesso: di tutta questa vicenda - il caso editoriale Scilipoti, la prefazione illustre che sa di moneta di scambio, la presentazione circense, gli ospiti improbabili - la cosa che risuona dentro di me come la più agghiacciante è proprio questa innocente definizione dell'evento data dalla nostra Pinuccia.

La giostra dei grandi...

Non so come sia stato il giro tanto atteso da Pinuccia.

Ma ho la sgradevolissima sensazione che il meraviglioso mondo di Josephine non sia per niente come lei lo immagina.

E la speranza che non la rappresenti davvero.

Il nome del blog di Giuseppina Cerbino è "Confessions of a dangerous mind - Revolution" (Confessioni di una mente pericolosa - Rivoluzione).

Pinuccia, sei ancora in tempo.

Urla con quanto fiato hai in gola: "fermate la giostra, voglio scendere".

Solo questa, credimi, potrà essere la tua vera rivoluzione.

Aggiornamento del 9 luglio.

In un commento in risposta a questo post - che potete leggere qui sotto - Giuseppina Cerbino ci mette a parte del fatto che D. era un tale Davide, suo ex.
Non abbiamo motivo per dubitarne.


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