Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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lunedì 11 luglio 2011

Domenico è sempre Domenico...

Scilipoti e Berlusconi durante la presentazione del libro dedicato al "Re dei Peones".
La scorsa settimana, il giorno della presentazione del suo libro, Scilipoti è stato intervistato sulla norma salva-Fininvest.

In un momento della breve intervista (il video completo lo trovate qui), sentite un po' cosa dice il buon Domenico:



Congiuntivi a parte ("io spero che si trovano"), sentito dunque?

Scilipoti si dichiara "un positivista", cioè uno che pensa "sempre in positivo".

È un vero peccato che il positivismo sia stato (grassetto mio) "un movimento filosofico e culturale ispirato ad alcune idee guida fondamentali riferite in genere all'esaltazione del progresso e del metodo scientifico che nasce in Francia nella prima metà dell’800 e che si diffonde nella seconda metà del secolo a livello europeo e mondiale" (fonte Wikipedia).

Ora: passi la guerra alla sintassi e alla grammatica; e passi pure il neologismo in quanto tale...
Ma che un fautore della medicina "olistica", sponsor di esperti in branche alternative quali:

  • Medicina Vibrazionale ed Esogetica;
  • Psicosciamanesimo e Sciamanismo;
  • Fire-walking (camminata sul fuoco);
  • Tarocchi evolutivi,

si prenda la libertà di associare impunemente la sua persona ad un movimento filosofico che esalta il metodo scientifico... no, scusate, dite la sincera verità: non vi sembra, francamente, un tantino eccessivo?!

[Se per caso aveste perso il mio post sull'autrice del libro "Scilipoti, Re dei Peones", lo trovate QUI]


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