Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 8 luglio 2011

News of the world chiude: squali e caimani.

Il tabloid britannico fondato nel 1843 

[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

Il tabloid News of the world, il giornale in lingua inglese più letto nel mondo (3,5 milioni di lettori), con una storia di ben 168 anni, chiude travolto da uno scandalo sulle intercettazioni.

L'ottantenne magnate australiano Rupert Murdoch, del quale l'industriale tedesco Leo Kirch disse letteralmente: "Murdoch ist ein Haifisch. Haifische haben scharfe Zähne" e che per questo è soprannominato lo squalo (Haifisch), ha decretato la morte del re incontrastato dei tabloid, considerato la corazzata della News Corporation di Murdoch.

Possiamo dunque affermare che il marcio è ovunque.

Solo in Italia però i delinquenti, se scoperti, diventano vittime e non pagano mai per le loro colpe: ciò è davvero intollerabile

Giusto per citare l'ultimo degli esempi nostrani: il caso dell'appartamento romano di Tremonti avrebbe ovunque già provocato l'indignazione generale e le dimissioni del ministro (che a quanto pare se la caverà con un "già da stasera cambierò sistemazione"!).

Ma purtroppo da noi al posto degli squali ci sono i caimani e si sa che quest'ultimi si limitano a versare qualche lacrimuccia dopo i loro abbondanti pasti.

Senza che la digestione ne risenta minimamente.


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