Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 12 luglio 2011

La televisione e i contratti milionari



[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]


Dopo aver ricordato l'effetto San Matteo (che spiega il successo sorprendente e continuativo di taluni, anche indipendentemente dal merito) vorrei spendere due parole su Fazio, Santoro, Floris, etc. che in questi giorni lottano per contratti milionari.

Intendo premettere, a scanso di equivoci, che ho grande stima per tutti e seguo regolarmente i loro programmi, che peraltro fanno parte di uno sparuto numero di trasmissioni cosiddette di qualità.

Tuttavia, devo dirlo con estrema franchezza, trovo assolutamente  inaccettabili le loro retribuzioni milionarie.

In un regime praticamente di monopolio non vedo nessuna ragione per elargire compensi così elevati.

Non essendoci per loro una vera competizione né un mercato internazionale, basterebbe che Rai e Mediaset (se volete posso aggiungere La7) pervenissero ad un accordo e tali personaggi - ripeto stimabilissimi - vedrebbero drasticamente ridotte le loro possibilità d'impiego, forse al punto da rischiare di dover fare domanda per un'esperienza da Wwofer!(*)

Dite la verità: non pensate anche voi che la maggior parte dei presentatori e/o giornalisti della televisione toccherebbero il cielo con un dito se il loro stipendio fosse uguale a quello di  Hillary Clinton Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America (€ 130.490) o anche alla metà di quello del Primo Ministro del Regno Unito Gordon Brown   (€ 215.567), del Presidente francese Nicolas Sarkozy (€ 253.600) o del Cancelliere tedesco Angela Markel (€ 220.000)?
E non parlo di primari ospedalieri o di scienziati per non suscitare rash cutanei nel lettore.

Concludo prevenendo la consueta obiezione: "ma taluni di questi grandi intrattenitori garantiscono introiti eccezionali di pubblicità"!

Ebbene, quanti format hanno dimostrato il contrario? Quali che fossero i conduttori, l'auditel restava più o meno costante.
Ne sanno qualcosa Paolo Bonolis o Amadeus, giusto per citare due esempi a caso.

Tra le operazioni di moralizzazione che occorre intraprendere nel nostro paese, a mio parere c'è anche questa.

Perché diciamocelo: certi emolumenti offendono le normali categorie di lavoratori e contribuiscono a disincentivare l'amore per lo studio e per le professioni tradizionali, che richiedono impegno e sacrificio non comuni, anche quando non sono così gratificanti dal punto di vista economico.

Anche il merito paziente (lo spregio del quale Amleto annovera tra i motivi di suicidio...) deve essere giustamente premiato.
___________________________________________________
(*) Vale la pena ricodare che World-Wide Opportunities on Organic Farms (WWOOF Opportunità globali nelle fattorie biologiche) è un'organizzazione che mette in contatto le fattorie biologiche con chi voglia, viaggiando, offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio.


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