Riflettevo, l'altro giorno, su alcune condizioni che a me sembrano sempre più attuali nel nostro paese:
- Una società gerarchica, nella quale le divisioni fra le classi sociali o caste sono sempre più profonde e assolutamente inattaccabili
- Una propaganda di regime, tesa a convincere il popolo che il proprio stile di vita è il migliore possibile
- Il dissenso non tollerato, che mette immediatamente in moto ritorsioni o, se volete, la cosiddetta macchina del fango
- Lo Stato rappresentato da un leader carismatico, idolatrato dalla gente e oggetto di culto della personalità.
E ho sentito un brivido nella schiena.
D'un tratto mi sono reso conto che queste condizioni sono tra quelle che ricorrono in tutti i romanzi della letteratura distopica del Novecento.
Già, perché quando si parla di
distopia vengono subito alla mente i romanzi di George Orwell (
1984), Philip K. Dick (
Do androids dream of electric sheep*) o di Kazuo Ishiguro (N
ever let me go**, 2005)
Siamo dunque già dentro in una di quelle terribili ipotesi di fantapolitica tipiche del genere distopico?
Il dubbio mi assale.
E confesso di non sentirmi affatto tranquillo, perché, negli ultimi tempi, la distopia è di gran moda come genere letterario.
E quando gli scrittori, che hanno sensibilissime antenne, incominciano ad insistere su un genere, c’è da allarmarsi. Grande, infatti, è il pericolo che le loro opere siano profetiche.
Pubblicato negli Usa il 30 novembre del 2010 e subito divenuto un
best seller, è ora in libreria in Italia (dal 13 maggio) il romanzo distopico
YA (
young adult) intitolato
Matched, La scelta scritto da Allie Condie.
Un libro seducente.
In una società assolutamente preordinata dal Potere costituito -
la
Società - non ci sono sorprese: tutto è deciso dall’alto. I libri sono scelti da una commissione (solo quelli e non altri si potranno leggere e tramandare).
Anche il lavoro, il fidanzamento, il matrimonio e financo la morte sono programmati.
Tutto sembra scorrere liscio quand’ecco che Cassia, la giovane eroina della storia - già disorientata per un imprevisto errore di programmazione nella cerimonia dell'abbinamento (assegnazione del promesso sposo da parte dell'infallibile
Società) - s’imbatte in una poesia:
Do not got gentle into that good night di Dylan Thomas.
E' una poesia proibita, che non fa parte della lista ufficiale delle opere permesse.
Cassia ne rimane profondamente turbata.
Ecco: “il treno ha fischiato”, direbbe Pirandello.
Come spesso accade, il caso è sovrano: un semplice componimento poetico può distruggere un impero.
Ed anche per questo voglio passare il testimone ad ognuno di voi:
“Non andartene docile in quella buona notte”
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* Da cui l'indimenticabile Blade Runner di Ridley Scott.
**Nel 2010 Mark Romanek (Closer) ne ha tratto un film, apprezzato dalla critica e tutt'ora nelle sale col titolo italiano Non lasciarmi. Kazuo Ishiguro è l'autore di un altro bellissimo romazo The Remains of the Day da cui è stato tratto l'omonimo film di James Ivory (in italiano Quel che resta del giorno).