Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 13 maggio 2011

"Via le Br dalle liste elettorali": Libero colpisce ancora.


Qualche giorno fa, a proposito dell'attacco di Libero a Napolitano - al limite del vilipendio - per la sua commozione durante il discorso nella giornata per le vittime del terrorismo, avevo scritto che Libero mi sembrava palesemente aver cominciato una serrata campagna elettorale al fianco di Silvio Berlusconi.

Ebbene questa è stata, oggi, la prima pagina del duo Feltri-Belpietro:



Libero si riferisce alla presunta vicinanza, all'epoca del terrorismo, del candidato sindaco del centrosinistra Pisapia con frange di estremisti e al procedimento giudiziario a suo carico, che terminò con l'assoluzione per non aver commesso il fatto.

Da notare che riguardo al caso Lassini (il candidato PdL ideatore dei manifesti Via le Br dalle Procure), il buon Feltri, nell'editoriale del 20 aprile scorso, scriveva:
Nella circostanza del manifesto vermiglio recante l`auspicio che le Br se ne vadano dalle Procure, di sicuro egli ha esagerato.
E aggiungeva:
 Ha sbagliato a tirare in ballo le Br.
Ed oggi, invece, eccoci qua.

Il giornalismo su misura di Libero colpisce ancora.

Tirare in ballo le Br diventa improvvisamente lecito e ammissibile.

Il che dimostra inequivocabilmente, ancora una volta, che il fine giustifica i mezzi, per gli uomini di Libero.

Così come dimostra che, per il centrodestra, anche il garantismo è ad personam.

Con una sostanziale differenza: Berlusconi è ritenuto innocente a prescindere, prima che la Giustizia si esprima al riguardo.

Pisapia è ritenuto colpevole, nonostante la Giustiza lo abbia giudicato innocente.

Davvero tutto questo non basta a capire con chi abbiamo a che fare?


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