Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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lunedì 23 maggio 2011

La Chiesa e la pedofilia: sui confini del bene e del male.


C'è gente che pensa che le relazioni sentimentali con i bambini, comprensive ovviamente di atti sessuali, non vadano impedite, né contrastate.

Quella gente lotta, cito testuale, per"l'accettazione sociale delle relazioni adulto-bambino".

Sono un gruppo di "persone", organizzate in un movimento di origine olandese denominato Martijn.

Mi perdonerete se non riporterò il link al loro sito, ma proprio non ce la faccio, e sono convinto che capirete perché leggendo le seguenti parole, tratte dal manifesto del suddetto 'movimento': 
"Nelle relazioni fra bambini e adulti vissute come piacevoli, una possibile intimità fisica non dovrebbe costituire un problema. In relazione a tale intimità, l’associazione Martijn propone quattro linee guida, e nello specifico:
  1. Consenso di entrambi, bambino e adulto;
  2. Apertura nei confronti dei genitori del bambino
  3. Libertà per il bambino di ritirarsi dalla relazione in qualsiasi momento
  4. Armonia con lo sviluppo del bambino"
Non è finita.

Di questa associazione di 'eletti', fa parte a quanto pare anche un salesiano olandese di 73 anni, che ha subito non una, ma ben due condanne per atti osceni.

Non è ancora tutto.

Padre Herman Spronck, il Salesiano-capo per l'Olanda, ha dichiarato candidamente, in un'intervista a Rtl.nl,  di essere a conoscenza sia delle condanne del confratello in questione, sia della sua appartenenza al movimento pro-pedofilia e ha aggiunto al riguardo che non ha ritenuto di dover prendere alcun provvedimento, non trattandosi di atti gravi come, ad esempio, uno stupro. .

Poi, non pago, ha argomentato:
Personalmente, non condanno a priori le relazioni tra adulti e bambini. [...] Dipende dal bambino. Non dovremmo considerare l'età così rigidamente. Non si dovrebbe mai violare la sfera personale di un bambino se il bambino non lo desidera, ma quello ha a che fare col bambino stesso. Ci sono anche bambini che, loro stessi, indicano che si può fare. Il contatto sessuale è allora possibile.
Delle due l'una: o la comunità internazionale si impegna ad intervenire con decisione e fermezza contro questa deriva morale o l'autorità stessa dei governi e la credibilità delle leggi - sempre più aspre sull'argomento - finirà col venire progressivamente polverizzata dal dilagante revisionismo promosso proprio da chi dovrebbe invece rappresentare l'autorità etica per eccellenza ed essere dunque in prima linea per combattere questa difficile battaglia.

Gutta cavat lapidem, dicevano nella Roma antica: la goccia scava la roccia.

Si comincia così.
Poi, nel giro di qualche tempo, si abbassa la soglia anagrafica del reato sessuale. 
Prima a16 anni; poi magari ai 12.
Per ritrovarci un domani ad abolire del tutto i limiti di quell'età, considerata oggi "così rigidamente".

Questo per che cosa?

Per le voglie malate (sì, malate) di qualche pretonzolo e di altri squallidi personaggi in cerca di sesso facile?

Aspettiamo con ansia che lor signori di Santa Madre Chiesa ci spieghino perché mai l'omosessualità debba essere considerata una devianza orribilmente peccaminosa ed invece la lora 'brama di carne fresca' debba non solo essere considerata normale, ma anzi venire spacciata quasi per un gesto d'amore caritatevole, visto che è "in armonia con lo sviluppo del bambino".

Quando ce lo spiegherete, sia ben chiara una cosa: che nessuno di voi si azzardi a dire, anche stavolta, che dobbiamo contestualizzare.


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