Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

lunedì 30 maggio 2011

Letizia Moratti: un tipico caso di self made-woman

Letizia Brichetto Arnaboldi. In Moratti.
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]


Ho un sogno: vorrei vivere un paese in cui ci fossero pari opportunità per tutti i cittadini e soprattutto non si celebrassero continuamente la persone per meriti che non hanno.

Un esempio per tutti.

 Letizia Brichetto Arnaboldi si laurea a 23 anni in Scienze politiche.

Si guarda intorno e cerca una sistemazione. Cosa può fare un laureato in scienze politiche?
Tentare di superare il concorso per accedere al primo livello della carriera diplomatica? Un concorso piuttosto banale per una persona brillante: solo cinque prove scritte e la conoscenza perfetta di un paio di lingue straniere. Cosa sarà mai?

Ma la nostra Letizia è ardita: a 25 anni rompe gli indugi e fonda la GPA una società di brokeraggio assicurativo.

"Cribbio" - dirà mia nuora - "ed io che ho preso tre lauree per fare la precaria nella scuola primaria e ho già trent'anni! E chi ci  avrebbe mai  pensato a fondare una società di brokeraggio?"

Per farle passare il magone svelerò subito l'arcano: la famiglia Brichetto Arnaboldi aveva fondato nel 1873 la prima società di brokeraggio italiana e il capitale per la GPA è della famiglia Moratti.

Eh sì, perché nel frattempo la nostra Letizia aveva conosciuto Gianmarco Moratti (un industriale che come il fratello Massimo s'è fatto da solo, o forse con l'aiuto del padre il petroliere Angelo Moratti, non ricordo bene) che divorziato da Lina Sotis* sposerà in seconde nozze la nostra Letizia.

Da qui a alla Presidenza della RAI (al posto dell'economista Claudio Dematté ), al Ministero della Pubblica Istruzione (al posto del grande linguista Tullio De Mauro) e alla poltrona di Sindaco di Milano, capirete bene, il passo è breve.

Insomma svegliatevi ragazzi!
Dopo la laurea lasciate stare il master, il dottorato, il perfezionamento. Inventatevi qualcosa di intelligente: un hotel resort a cinque stelle, una compagnia telefonica, una rete televisiva. una casa editrice, un quotidiano. Suvvia un po' d'iniziativa! E soprattutto non mi state a ciondolare, precari,  in casa di papà e mamma fino a trent'anni. 
________________________________________________
* Anche il caso di  Lina Sotis può essere un esempio per i nostri giovani. Conseguita la maturità classica a 18 anni anziché  iscriversi all'Università sposa Gianmarco Moratti. Dopo 5 anni il matrimonio naufraga. La nostra casalinga, che ha 23 anni, decide allora di lavorare e viene subito assunta da Vogue. Capito come si fa? Beh c'è da dire che oltre ad un marito miliardario aveva anche il padre celebre avvocato matrimonialista promotore del Premio David Donatello e del Club internazionale del Cinema.
                


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...