Mi pare di una qualche utilità, prossimi alla chiusura dei seggi, fare un piccolo confronto fra le "professionalità" di due testate di opposto orientamento: la Repubblica da un lato e Libero dall'altro.
Questa era la prima pagina di Repubblica di ieri, prima giornata elettorale:
Sfido chiunque a trovare nell'impostazione di questa pagina qualcosa di diverso da una pura "strategia dell'informazione".
Ora occhio alla prima pagina di Libero:
Nell'ordine troviamo:
- Foto del Cavaliere ammiccante e rassicurante.
- Titolo principale che è un'indicazione di voto (meglio esplicitata nel catenaccio).
- Pezzo contro Vendola.
- Pezzo contro il Terzo Polo di Fini&Co.
- Pezzo contro Pisapia ("islamico e comunista").
- Pezzo (del sempreverde - di bile - Giampaolo Pansa) sui no-global (il cui spauracchio è sempre bene agitare in campagna elettorale).
Un vero e proprio cecchinaggio elettorale da prima pagina.
Si sente spesso ripetere il ritornello per cui tra la Repubblica e Libero (o Il Giornale) non vi sarebbe gran differenza, perché si tratta pur sempre di giornali schierati.
Ma condividere le idee di una parte politica non significa "lavorare per" quella parte politica.
Come dimostra la prima pagina di Repubblica, il cui obiettivo rimane informare.
Diversamente da Libero, che è a tutti gli effetti una rotella nell'ingranaggio della fabbrica del consenso del Padrone.
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Libero: il misfatto quotidiano.