Se ti conosco, posso farti del male; se non ti conosco no.
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"La ragione è un'isola piccolissima nell'oceano dell'irrazionale" (Immanuel Kant)
La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".
Se ti conosco, posso farti del male; se non ti conosco no.
Il Ministro delle Giustizia Clarke e l'attenuante affettiva.
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diegod56 50p · 724 settimane fa
io credo che in certe dichiarazioni stuproassolventi (neologismo mio), riecheggi il bestiale istinto primordiale, per cui alla fin fine è voler dire che i maschi è «naturale» che ci vadano giù pesante
le leggi, spesso, sono disegnate su principi di giustizia, ma le teste degli uomini sono fatte un pò come vengono, alcune diciamo con alata parola, proprio teste di...
Prof_Woland 59p · 724 settimane fa
alcuni comportamenti, reati, delitti vanno condannati "senza se e senza ma" come si suol dire ultimamente. Che poi a fare certi penosi distinguo sia un Ministro della Giustizia è decisamente ridicolo. A quanto pare non solo in Italia sono presenti individui le cui raffigurazioni si possono rinvenire sui muri pompeiani.
W
Luigi_Bruschi 54p · 724 settimane fa
In termini psicologici, se la tua interpretazione coglie nel segno, l'atteggiamento di Clarke si chiamerebbe "tentativo di ridurre la dissonanza cognitiva" (cioè appunto giudicare meno grave quello che lui stesso farebbe per potersi assolvere).
Ma in definitiva, ne convengo, rende molto meglio la definizione "testa di..."!!! ;)